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Roma, Camera dei deputati, 26 marzo 2007
RICERCARE LA VERITÀ SULLA MORTE DI ENZO BALDONI
Interpellanza presentata da Marco Boato

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:

- nell’agosto 2004 il giornalista free lance Enzo Baldoni viene sequestrato e ucciso da un gruppo armato sunnita in Iraq;

- Enzo Baldoni, oltre ad essere un giornalista e collaboratore del settimanale di politica e cultura Diario, si trovava in Iraq anche come volontario della Croce Rossa ed il suo sequestro è avvenuto, il 20 luglio 2004, in occasione della partecipazione ad una missione non autorizzata della Croce Rossa italiana e della Mezzaluna rossa, la sua omologa araba;

- nel corso del sequestro, la televisione araba Al Jazeera ha mostrato un video in cui si vede Enzo Baldoni prigioniero dell’Esercito islamico in Iraq proclamare di essere un giornalista e volontario per la Croce Rossa e un volantino dei sequestratori con le richieste – ritiro delle truppe – in cambio della vita dell’ostaggio;

- l’epilogo del sequestro è stata l’uccisione di Enzo Baldoni con la diffusione di un video che mostrava il suo corpo senza vita, mai recuperato e consegnato alla famiglia;

- Enzo Baldoni, così come Giuliana Sgrena, era un giornalista unilaterale, non inserito nel corpo di spedizione della potenza occupante;

- nel rapporto di marzo 2007 dell’International News Safety Institute è scritto che, in guerra, il 92% dei giornalisti uccisi sono i cosiddetti unilaterali, senza i quali, prosegue il rapporto, i giornalisti inseriti nei corpi di spedizione, i cosiddetti embedded, non avrebbero alcuna legittimazione e sarebbero considerati agenti di propaganda;

- sempre nel medesimo rapporto dell’International News Safety Institute si raccomanda ai Governi di assicurare che si svolgano sempre approfondite indagini sui crimini contro i giornalisti e che i responsabili siano perseguiti;

- nel 2003, durante la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, il Direttore Generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, ha dichiarato che “ogni volta che un giornalista è esposto alla violenza, intimidazione o detenzione arbitraria a causa del suo impegno a trasmettere la verità, tutti i cittadini sono privati del diritto di esprimersi e agire secondo la propria coscienza”;

- in occasione della recente liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo, rapito in Afghanistan dai Taliban, il fratello di Enzo Baldoni, ha inviato una lettera al Direttore de la Repubblica chiedendo “a quel pezzetto d’Italia civile e sommersa di tornare ancora una volta a galla assieme a noi, domandando in maniera composta ma decisa che la vicenda di Enzo Baldoni non finisca tra i tanti casi frettolosamente archiviati e mai risolti della recente storia nazionale”:

quali siano le valutazioni del Ministro degli affari esteri e quali posizioni intenda assumere in merito alla tutela dei giornalisti in situazioni di guerra, anche alla luce della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1738 del 2006 che, nel condannare gli atti di violenza contro i giornalisti, li equipara ai civili chiedendo che, come tali, vengano rispettati e protetti;

se il Ministro interpellato non ritenga di promuovere tutte le azioni necessarie per poter rimpatriare il corpo del giornalista Enzo Baldoni e per far luce sulle vicende che hanno riguardato la gestione del suo sequestro e assassinio in Iraq.

Marco Boato

 

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